Maurizio Romanelli
INTROSPEZIONI POETICHE DI UN IDIOTA CONSAPEVOLE
CHIOCCIOLA TEMPORALE
Sporsi il corpo d’uomo maturo
dal diroccato ponte che legioni romane
attraversarono, riscoprendo sgomenti
di vertigine sulla profonda lanca verdastra.
Rividi puntuti ciottoli di greto, da striature muscose
ammorbiditi, assopendomi d’anni tramontati.
Nebulosi sguardi ritrovai, nel complice
chiaroscuro dei cespugli, afrore d’ascelle
e meraviglia d’ombrato primo grembo arrendevole...
e fui laggiù, chiocciola temporale sbavante
luminescenti scie di memorie.
Rivissi l’empio stupore fuggiasco del palpito,
abbarbicato a sfrangiate promesse d’incontri
mai rinnovati, sotto stelle d’unico cielo.
Sostai laggiù, nel fiordo d’un sogno,
sopra un greto, ormai non più quello,
dilavato dagli anni e corroso dalle scorie
d’umana follia, e lasciai alla corrente giallastra
trascinare la schiuma degli anni
all’oblìo della foce e del cuore.
Riconsegnai al presente
l’incauto vecchio-bambino, recluso
in un corpo d’uomo maturo, stringendo
al petto rinnovate promesse d’incontri,
celate sotto l’integra armatura offerta
agli anatemi del giorno: alieno ai rimpianti,
dallo sbiadito arcobaleno disertai...
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