Maurizio Romanelli
INTROSPEZIONI POETICHE DI UN IDIOTA CONSAPEVOLE
GRILLO MARZOLINO
Indossa l’abito a festa la primavera,
nel frullo sempre più affrettato del calendario,
smemorando d’allegrie sconsiderate i viaggiatori
sull’umano carosello senza soste e ritorno.
Nei rinnovati riti dell’amoroso inganno
risuscitiamo liberalità d’adolescenti,
corrotte e stinte dal frantumarsi dentro
dell’antica fiaba che ci allietò maldestri.
Ci appigliamo all’olocausto della carne
nel pagano afrore degli amplessi,
dove trasecoliamo, seppure flebilmente,
quando, ansimanti, ci sfugge dirci “ amore”.
Scheletri siamo, di paglia e insicurezze,
assoldanti peripatetiche speranze
che ci trastullino i giorni rugginosi
dalle lunghe ombre chine verso il tramonto.
Sarà ermetismo dell’io, incorruttibile ad onta
delle innumerevoli pronazioni di sopravvivenza,
l’improvviso intenerirsi di sguardi che mi assale
di fronte al primo eroico grillo marzolino.
Scrivi un commento